Vi informiamo sulla necessità, per le imprese operanti soprattutto nel settore dell’edilizia, sull’adozione delle buone pratiche in materia di prevenzione sul rischio cancerogeno da silice libera; con riferimento al D.Lgs 44 del 01/06/2020 entrato in vigore dal 24/06/2020 che introduce
nell’elenco dei processi ed agenti comportanti il rischio d’esposizione cancerogeno (allegato XIII del D.Igs 81/08):
“i lavori comportanti esposizione a polvere di silice cristallina respirabile, generata da un procedimento di lavorazione”
Ricordiamo che per abbattere il rischio di esposizione a polvere di silice cristallina è necessario utilizzare apposite attrezzature e DPI e compilare la corrispondente valutazione da inserire nel proprio DVR (Documento di Valutazione dei Rischi).
Salus s.r.l. è a disposizione, tramite i propri tecnici, per l’effettuazione del servizio.
La polvere di silice libera cristallina respirabile è un cancerogeno e i lavori che espongono a tale sostanza sono considerati a tutti gli effetti “agenti cancerogeni” (All. XLII D.Lgs. 81/2008). Il limite di esposizione è stato recentemente fissato a 0,1 mg/mc nelle 8 ore.
Il comparto dell’edilizia è particolarmente interessato; la silice, infatti, è un elemento estremamente comune nei materiali da costruzione (sabbia, argilla, mattoni, cemento, ardesia, granito, ecc.). Diventa molto pericolosa quando viene liberata sottoforma di polvere “respirabile” (diametro inferiore ai 10 micron) a partire da lavorazioni quali demolizione, taglio, perforazione, levigatura, ecc.
I datori di lavoro delle imprese del comparto, qualora non vi abbiano già provveduto, devono pertanto:
• valutare il rischio di esposizione a silice ed aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi;
• individuare le misure tecniche e organizzative che consentono di ridurre al minimo il rischio di esposizione (riservare le lavorazioni a rischio ad un gruppo ristretto di lavoratori esperti, segregare le aree di lavoro, bagnare le superfici da lavorare, utilizzare strumenti dotati di aspirazione, ecc.), nonché fornire ai lavoratori idonei DPI di protezione delle vie respiratorie;
• coinvolgere il medico competente affinché aggiorni, qualora necessario, il protocollo sanitario ed attivare, in presenza di esposizione, il registro degli esposti.
È necessario provvedere con urgenza.
A partire da maggio 2025, infatti, le Aziende Sanitarie della Regione attiveranno un’attività di verifica a campione presso le imprese operanti nel comparto dell’edilizia per accertare l’attuazione delle buone pratiche in materia di prevenzione del rischio da silice libera.
In particolare, è importante che le procedure di prevenzione – quali l’utilizzo di attrezzature dotate di aspirazione delle polveri e l’inumidimento nelle lavorazioni polverose – siano effettivamente ed efficacemente attuate.